L’esse di troppo che fa crollare la targa

Perché parlare oggi di Jan Hus e soprattutto in Sicilia, ad Avola?
Presto lo scoprirete.
Inizio da una rapida descrizione del personaggio Jan Hus.
Jan Hus
(1369 – 1415) fu un teologo e un riformatore religioso boemo. Il cognome è talmente elementare che tutti possono ricordarlo, con una esse e senza italianizzazioni troppo superficiali, per l’eternità. Per cosa è ricordato? Promosse un movimento religioso basato sulle idee del teologo inglese John Wyclif, e i suoi seguaci divennero noti come Hussiti. Wyclif considerava la gerarchia ecclesiastica romana profondamente corrotta e, non avendo alcuna fiducia nelle possibilità di autoriforma delle autorità ecclesiastiche, sperava che una riforma della Chiesa si potesse ottenere attraverso un’iniziativa dei governi. Governi che guadagnavano proprio dal traffico delle indulgenze. Ma anche Wyclif, fu subito condannato durante il concilio di Londra del 1381 perché scomodo e perché aveva intuito i mali dei fratelli cattolici da riformare. Come il maestro spirituale, Jan fu scomunicato nel 1411 dalla Chiesa Cattolica e condannato dal Concilio di Costanza, e bruciato sul rogo nel 1415.

Jan Hus

Le accuse che subì, il rogo in cui Jan e i suoi scritti furono bruciati.
Per cosa?
Per la verità?
Dio m’è testimone che mai insegnai le cose che mi sono falsamente attribuite e di cui falsi testimoni mi accusano. Egli sa che l’intenzione dominante della mia predicazione e di tutti i miei atti e dei miei scritti era solo tesa a strappare gli uomini dal peccato. E oggi […] sono pronto a morire lietamente.
Anche una canzone ci aiuta a ricordare Jan.
«quando ciascuno ebbe tinta la mano,
quando quel fumo si sparse lontano,
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
all’orizzonte del cielo di Praga
»
( F. Guccini, Primavera di Praga, 1970)

Adesso Jan Hus e Avola.

Via G. Hus(s)

Una larga e lunga via che taglia uno dei quartieri più popolosi di Avola è dedicata al riformatore boemo.
Da un paio di giorni, la targa della via, posizionata tra via Linneo e appunto via J. Hus (via G. Huss ad Avola) pende pericolosamente, rischiando di ghigliottinare qualche incurante cittadino. Un modo poco carino di ricordare le sofferenze, le ingiustizie patite da Jan Hus per mano dei fratelli cattolici?
La targhetta si sarà quasi staccata per il peso eccessivo della esse in più che si ritrova?
Quel pezzo di strada santissima purtroppo è preso rigorosamente contro senso in direzione via Nizza da tanti avolesi, a volte anche da qualche “vigilante” in bicicletta, nonostante il divieto di accesso sul muro e nonostante le segnalazioni proprio ai “vigilanti”.
La stessa via diventa bagno a cielo aperto ogni week-end, perché le notti brave di alcuni ragazzi avolesi vanno tutelate per far girare l’economia della città.
Per semplicità. O sancta semplicitas! (O santa semplicità!) esclamò Jan Hus mentre saliva sul rogo. Quella che manca per far rispettare un segnale da chi dovrebbe farlo rispettare; quella che manca per rispettare gli spazi degli altri e di tutti e quella che manca per sistemare, con e in semplicità, una targhetta della via.
E Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava, pronto a “ghigliottinare” con la sua targhetta qualche cittadino, all’orizzonte del cielo di Avola.
E Jan che ad Avola ha ricavato un’altra esse, che rimanda alle Schutzstaffel, meglio note SS, se ci scappa la tragedia, diventerà presto anche eroe della Rivoluzione Francese.

Marco Urso
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