Cammellandia

Vivo come un cammello in una grondaia in questa illustre e onorata società! E ancora, sto aspettando, un'ottima occasione per acquistare un paio d'ali, e abbandonare il pianeta.

Il medagliere del generale Giangreco va alla città di Sagrado (GO)

Un’altra occasione perduta per la città di Avola!, di Francesco Urso

IL MEDAGLIERE DEL GENERALE GIANGRECO VA ALLA CITTÀ DI SAGRADO (GO)

Altro che Borgo marinaro, altro che frivolezze amministrative e sudditanze varie dei tempi moderni in epoca di covid ad Avola!…
UNA NOTIZIA CHE CREDO VI POSSA FARE PIACERE…
Comincia proprio con le parole “Buonasera carissimi Liliana e Francesco Urso, dopo tanto tempo mi faccio viva per comunicarvi una notizia che credo vi possa fare piacere, ricordando con molta amicizia e gratitudine la vostra attenzione nei confronti di mio padre”.
È Pina Giangreco, ultraottantenne figlia del generale Francesco Giangreco, la professoressa che qualcuno ha avuto a scuola, e che sicuramente ricorderà.
Come Anpi (Associazione Nazionale partigiani d’Italia) di Avola ci siamo più volte occupati del generale, l’abbiamo apostrofato come “quello che salvò la vita al poeta Ungaretti sul Carso”, oppure come “Il generale che dopo l’8 settembre 1943 non volle passare né con La Repubblica di Salò né al servizio dei Tedeschi”.

OGNI BENE DI AVOLA DEVE ANDARE FUORI AVOLA

PER ESSERE MEGLIO CONSERVATO! È AUTOMATICO!
E ci viene da pensare alla tragedia di questa città, alla perdita continua di materiale e di testimonianze culturali, che, invece, avrebbero potuto – rimanendo in città – invertire la caduta di identità culturale e di popolo riscontrata nel territorio!
Avola non è più la città di una volta, ma un piccolo villaggio di ex “campagnoli”, con laurea ed anche senza!
Con la perdita del medagliere, dato tra l’altro gratis dai familiari, si aggiunge un’ulteriore perdita che subisce questa città nella sua più totale indifferenza, dopo tutte le altre perdite che ha già avuto, come il prezioso materiale di Gaetano Apollo Gubernale dato alla Biblioteca di Siracusa, tutta la collezione di piante e di libri del botanico Giuseppe Bianca svenduto tra accattoni di vario genere, il tesoro di Avola che è collezionato a Londra, i ritrovamenti archeologici di ogni epoca depositati negli scantinati dei musei, le carrozze dei Modica, i cannoni ritrovati ad Avola, e così via…

Perché, poi, un bene dovrebbe restare in questa città?
Con queste teste e con questa gente?
Il danno nostro è per chi come me ci resta, e ci vive!

LE PRESENTAZIONI DI LIBRI SONO GLI UNICI AVVENIMENTI CULTURALI IN QUESTA CITTÀ!… Meno male che c’è il covid!

NESSUNO DENUNCIA, NESSUNO PARLA!

UNA CITTÀ SENZA INTELLETTUALI!
E quel che resta con noi, e attorno a noi, è tutta la degenerazione culturale che stiamo vivendo in diretta (altro che sviluppo culturale dell’ultimo periodo, di cui parla qualcuno!); qui, a dir il vero, siamo nello sfacelo più assoluto…

Al massimo si fanno presentazioni di libri, della serie io presento te, tu presenti me, noi presentiamo lui, lui presenta noi. E così, con le presentazioni, e con l’omologazione che si genera, o che si pretende negli acquisti, si pensa di tenere vivo il dibattito culturale, mentre di ogni cosa si perde memoria, si demotiva nel nulla esistenziale ogni interesse, e si perde pure la relazione coi libri…
Meno male che il covid ha bloccato queste danze ossessivamente narcisistiche!
QUAL È L’ULTERIORE FERITA PER LA CITTÀ?
Scrive la figlia che il medagliere del padre andrà (ben accolto, si noti) nel piccolo Museo di Sagrado. L’atto di donazione è stato già firmato!

 

IL FIGLIO DEL GENERALE E IL SINDACO DI AVOLA
Venne a trovarmi un giorno di marzo del 2016 il figlio Salvatore Giangreco, già membro del pool di Mani Pulite a Milano. Mi disse che aveva consegnato al sindaco Luca Cannata una copia del libro con la storia del padre, il generale Francesco. Mi diede copia della lettera che consegnò al sindaco, dove gli chiedeva di occuparsi di una lapide in memoria dell’uomo, e che eventualmente ne avrebbe sostenuto le spese, se fosse stato ancora in vita. Ricordo la dignità e l’orgoglio di quell’uomo! Di come mi disse che aveva voluto conoscermi e per questo mi venne a trovare, con qualche difficoltà, ricordo, che affrontò nel salire quell’alto scalino della mia precedente sede di Corso Garibaldi 41…
Ho pubblicato i documenti di Salvatore Giangreco, le foto del materiale del padre in https://www.facebook.com/media/set?set=oa.924243571295614&type=3
Che dire di più?
L’amarezza viene anche in chi come me si deve occupare – per forza maggiore – di un argomento di cui altri si sarebbero dovuti occupare…
Che volete che poteva interessare a me della vita e delle opere di un militare?
A me che mi sono sempre dichiarato contro ogni guerra per la pace e che ho dato sempre poco valore alle medaglie e ai gradi?
E che non ho saputo che inventare per non fare il militare?
Che vergogna che nessuno in città, pur sapendo, non si sia mai interessato! Ho dovuto interessarmi per “carestia” di dignità!
Basta il nulla di questi tempi, di chiunque, assessori, sindaci, addirittura anche qualcuno con medaglie al petto, per annullare ogni cosa, per rendere tutto insignificante e indolore per la massa.
Poi va a finire che…
Io mi candido, tu ti candidi, noi ci candidiamo… E vai!
(Ma io non mi candido! E quel che è comico, non mi hanno mai candidato e mai nessuno mi farebbe la proposta!).
Per sapere di più (per quel che possa servire ad Avola):

 

La solitudine dell’orso

Un assolato e rovente pomeriggio di luglio, tipico siciliano, squilla il mio cellulare. Lo prendo al volo. Osservo velocemente il nome sullo schermo. Apro la chiamata con un sorriso stampato in volto.
 
Ciao Marco, come stai?… Ascolta, io e D. vorremmo passare un paio di giorni nella tua zona, come ai vecchi tempi… la spiaggia di Eloro non potrà mancare nel nostro itinerario: come tanti anni fa.
 
La mia risposta fu prontamente affermativa, nonostante il periodo intenso di impegni, scadenze ministeriali e quant’altre astrusità concorsuali dell’ultima ora.
 
Sapremo organizzarci per il meglio anche se sono pieno a tappo…! Ah, prima che me lo dimentico: porta una copia de La solitudine dell’orso a un Urso!.
 
Causa impegni lavorativi prima, causa covid poi, non mi è stato possibile assistere alla presentazione del libro già organizzate al Nord Italia.
 

E così La solitudine dell’Orso arrivò a casa mia, così come l’autore e D. “mia cugina”.

Andrea è subito chiaro fin dal momento in cui mi passa per mano il suo libro: troverò mischiate con la fantasia tutte le nostre esperienze passate e… devo ammettere solo dopo averlo letto che avesse ragione!

Il tema principale del racconto è sicuramente il viaggio di un gruppo di amici e compagni di università subito dopo la fine della sessione di esami: la voce narrante, Giulio e il suo vecchio Fiat Talento, Max e la sua latente malattia, Martina l’amica del cuore, Ludovica e la sua teoria dell’orso, Anna e Dario gli imboscati.
I luoghi principali sono quelli della terra natìa, la Sicilia, e precisamente la Sicilia orientale (Portopalo di Capo Passero, la spiaggia di Eloro, la pineta del Gelsomineto di Avola, Catania e l’università con la facoltà di Lettere e Filosofia (dove tutto, fantasia e realtà è partito) si scontrano con i non-luoghi della crescità, del lavoro, della vita che scorre (Bruxelles, Barcelona, il paesino in provincia di Bergamo).

La musica si trova intrecciata magistralmente con i sentimenti sia della voce narrante sia con quelli che ognuno di noi incosciamente ha associato alle melodie, ai testi, ai rumori e alle storie accadute nelle nostre adolescenziali esperienze.

Andrea lo specifica chiaramente, nero su bianco, nei Ringraziamenti a fine opera quale sia il lavoro dello scrittore, cioè di miscelare le storie, anche vissute, in un intreccio che profuma di ricordi, di sicilianità, di mare, di amori fugaci, di precarietà, di giovinezza. Così come non vanno nemmeno ricercate nelle caratteristiche, azioni, pensieri, ricordi, espressioni dei personaggi noi che abbiamo lasciato il segno in Andrea: perché “nessuno sotto forma di personaggio, perché ognuno di loro (cioé i personaggi) è solo di carta, d’invenzione, mentre questi ultimi (cioé noi) sono in carne e ossa”.

Quel viaggio che è stata l’idea principale di questo racconto però, è realmente esistito. Purtroppo non ricordo più come mai non feci parte di quella “comunità sentimentale” a partire da lì. Sarebbe stata tutta questione di tempo, così come le diverse velocità con le quali le nostre vite hanno preso strade lontanissime (seconda parte del libro).

E tante, tante altre emozioni che rimando alla lettura!

Grazie Andrea per averci riportato alla nostra adolescenza (in senso moderno del termine).
Grazie per essere stato ed essere ancora il “collante” di tutti noi.
Grazie di averci ricordato che le amicizie universitarie ci rimarranno sempre nei nostri cuori: anche se battono lontano fisicamente, saranno vicini lo stesso nei nostri ricordi quotidiani.
Sicuramente, però, ci hai ricordato che il tempo passa e che, inesorabilmente, siamo diventati adulti.

Marco Urso

 

Avola: “Costa da Amare – Atto III”: concluso il ciclo della pulizia della costa, scende in campo anche l’amministrazione

Da Esagonoilgiornale.it

Avola: “Costa da Amare – Atto III”, concluso il ciclo della pulizia della costa, scende in campo anche l’amministrazione

Il 1 settembre, con “Costa da Amare – Atto III”, si è chiuso il ciclo di eventi che vedeva impegnati lungo la costa a sud del territorio di Avola, me con alcuni cittadini a ripulire dalla plastica e rifiuti di ogni genere che si erano accumulati nei decenni.
Sia per opera diretta dell’inciviltà umana e sia per il ciclo delle mareggiate, ricordandoci che la plastica trasportata tra le onde è sempre conseguenza della negligenza umana. Ricordo che il tutto partì da uno scambio di idee e considerazioni con dei post su Facebook. Taluni accusatorie e altri riflessivi, chi pro e chi contro amministrazione comunale. Da li ci siamo autosfidati e voluto mettere in gioco e dare tramite il buon esempio un forte segnale di civiltà. Il tutto ha coinciso con gli svariati eventi nazionale e planetari che si occupavano di eliminazione delle plastiche come il peggiore dei danni all’ambiente. In primis ci siamo allineati con Green Peace “Plastic Radar” segnala la plastica. Sono stati invitati tutti a partecipare, dagli ammnistratori ai cittadini, dai politci agli attivisti locali. Quasi nessuno ha accolto l’invito, ma in 6 non ci siamo tirati indietro o scoraggiati. Così il 21 e 28 luglio abbiamo tirato fuori dalla costa oltra 100 sacchi da 100 L pieni di rifiuti di ogni genere, ripromettendoci di ritornare sullo stesso tratto di costa a distanza di un mese, per valutare come sia cambiato lo stato dei luoghi in un mese di massiccia presenza sulla costa di bagnanti. Appuntamento come detto fissato per il 1 settembre. Nel frattempo la nostra attività venne notata dal responsabile della capitaneira di Porto Siracusa “delegazione di spiaggia Avola”, Comandante Fortuna, che ci ha inserito come rappresentanza attiva del territorio all’evento nazionale organizzato dal Ministro per l’Ambiente Sergio Costa “IO SONO AMBIENTE”, presenziando alla tappa conclusiva del 31 agosto a Lido di Noto. Qui è stato allestito Gazebo informativo del corpo forestale di Catania dei carabinieri coordinato dal coronnello Parisi e dalla capitaneria di porto di Siracusa. Nel gazebo si invitava la gente ad avvicinarsi e ritirare dei gadget realizzati apposta per l’evento. Siamo stati ben accolti dagli organizzatori che si sono congratularmi per il nostro lavoro di sensibilizzazione attraverso l’esempio. Da parte nostra neanche le magli che abbiamo indossato erano state messe in conto e considerate necessarie, ma ci hanno invitato ad identificarci per una questione di memoria e ricrodo. Anche in questo caso ci siamo autotassati per coprire i costi stampa. Il senso civico e di civiltà deve avere come sponsor noi stessi, esseri pensanti. vengo al dunque. Ormai in giro si era sparsa la voce che “quattro babbi ro paisi” si erano messi in testa una strana idea di educazione civica. il 1 settembre i quattro siamo diventati 15 attivisti. Inoltre siamo stati ben felici che l’amministrazione comunale abbia recepito l’invito da parte nostra a partecipare in modo fattivo e a dare così il buon esempio, con la raccolta e bonifica diretta dei luoghi invasi da rifiuti di ogni genere. Perchè non serve fare solo propaganda mediatica con messaggi scritti e parole. Il buon esempio è il migliore insegnante e l’insegnamento vero trova fondamento nella verità. Che dire ancora, il tutto è diventato un gioco divertente tra scoperta e sdegno. Tanta collaborazione e divertimento tra i partecipanti.Quali: I rappresentanti dell’amministrazione comunale, presidente del consiglio comunale Fabio Iacono, assessore Luciano Bellomo e assessore Antonio Orlando. È stata nuovamente presente la responsabile WWF Oliana Mushi che si occupa del monitoraggio della tartaruga caretta-caretta e dei suoi nidi lungo la costa ionica, compreso quello di c.da Piccìo Cicirata che si è schiuso nella notte del 1 settembre. Sono stati presenti, fin dalla prima esperienza, l’archeologo Marco Urso, il sig. Paolo Falbo, Nando Passarello, prof Giuseppe Genovesi, Eliana Mangiagli, Giuseppe Caldarella ed un suo amico.
Anche la Dusty, società che si occupa delservizio di igiene pubblica nel comune di Avola ci ha coadiuvato fin dal primo momento, ci ha fornito i sacchi per la raccolta e ritirato tutto così come concordato.
Ultima considerazione va a tanta gente che si è fermata in auto, ciclisti e podisti. Tutti ad esprimere la loro gratitudine e dissenso per gli incivili. Da evidenziare che è stata raccolta spazzatura li presente da almeno un ventennio, a prova le bottigliette di vetro classiche di Fanta, Coca-Cola e Tomarchio
Erano circa le 10.00 del mattino quando ci siamo congratulati tra di noi, fatto le dovute foto di rito e salutati, dandoci appuntamento tra un mese per ripetere l’esperienza in considerazione che le scuole sono già in piena attività. Nonchè raccontare durante una conferenza assieme alle autorità e partecipanti questa gratificante esperienza. Invito nel frattempo i partecipanti a scrivere qui di seguito qualche rigo in merito alla loro esperienza.
Così doveva essere…
A rivedervi, sempre di più in tante altre occasioni di questo tipo. c’è tanto ancora da fare.
di Rosario Zaffarana

Monumenti come poesie tra città visibile e poeti invisibili

7 aprile 2018
Festa mondiale della poesia ad Avola
“Monumenti come poesie tra città visibile e poeti invisibili”
Dalle Otto alle Otto

Sabato 7 aprile 2018, ore 18 in Piazza teatro davanti al Teatro Comunale di Avola inizio sedicesima edizione “Dalle Otto alle Otto, per la poesia e per la pace”: recitazione di poesie con la partecipazione del Vespa club, visita del Teatro Comunale di Avola.
Ore 19,00: nel Bar Girlando di Corrado Iacono in C.so Garibaldi (di fronte “Atelier”) Carmela Di Rosa consegnerà la Targa di merito al poeta Salvatore Spadaro;
Ore 19,30: nel Cortile Cassibba, nei pressi della Chiesa di S. Antonio, davanti all’abitazione nativa di Sebastiano Artale, il poeta-cantastorie consegnerà la Targa di merito al poeta sardo Carlo Sorgia;
Ore 20,00: Inaugurazione Targa alla memoria del poeta-storico di Avola Dott. Giuseppe Pignatello, nella sua casa natia di Via Ruggero Settimo n. 38;
Ore 21,00: nel Ristorante-Pizzeria Rustico in Via Santa Lucia n. 52 gara poetica per selezionare col voto di tutti i presenti la “Poesia Regina della Primavera 2018”. Si partecipa leggendo una poesia o di un altro autore. Nel corso della serata saranno sorteggiati tra i presenti libri di poesia di Sebastiano Artale, Corrado Bono, Antonio Caldarella, Carmela Di Rosa, Giovanni Stella e Maria Pia Vido.
Partecipazione Libera – Per il giro pizza con Patatine pagherete euro 9,00.
Invitate chiunque.
Condividete e passate parola.
Sostituitevi alla stampa e alle televisioni locali latitanti!

Ritorno al passato: questa è Avola!

Messaggero di Serse: Se la vita del tuo popolo vale di più della tua totale disfatta, ascoltami bene
Messaggero di Serse [pronunciando le sue ultime parole]: Questa è blasfemia! Questa è pazzia!
Leonida: Pazzia? Questa è Sparta! [con un calcio fa precipitare il messaggero nel pozzo]

300: preparatevi alla gloria!


Questa è blasfemia! Questa è pazzia! Pazzia? No, Questa è Sparta!, riprendendo alcuni dialoghi dal celebre film del 2007, 300, sul racconto semi-storico della battaglia delle Termopili svoltasi nel 480 a. C.

Lo spunto per questa surreale storia mi è balenato agli occhi osservando le notizie sulla nostra ridente cittadina su Wikipedia, l’enciclopedia più famosa al mondo che, come tutti sanno, viene costantemente aggiornata dagli stessi utenti, a volte con strafalcioni da incorniciare.
Dopo i gemellaggi con “Trakai” (Lituania) nel 2014 e con Montauban (Francia) nel 2015, che dovevano attivare scambi culturali, economici, turistici tra le realtà avolese ed estere, apprendo che non erano novità assolute.
Non so ancora quanto possa essere presa per vera ma vale la pena ricamarci un po’ di sano umorismo turistico.

Che noi fossimo Spartani, lo sapevamo già, lo sentivamo nelle nostre vene di fieri guerrieri dalla mutanda aderente hollywoodiana. Così come sapevamo già che non potevamo avere un gemellaggio con quegli effeminati di Ateniesi. Perché? Perché noi discendenti degli antichi Siracusani, con l’aiuto spartano, mettemmo in fuga e uccidemmo nel 413 a.C. migliaia di “imperialisti” Ateniesi, venuti in Sicilia solo per sottometterci, sulle rive del fiume Assìnaros (Asinaro, non apro sulla questione se fosse l’attuale Asinaro o il Tellaro!), a casa nostra.
Ce lo racconta per di più un ateniese, Tucidide (Tucidite per gli Avolesi! Questione di pronuncia da barbari):

« καὶ τὸ ὕδωρ εὐθὺς διέφθαρτο, ἀλλ᾽ οὐδὲν ἧσσον ἐπίνετό τε ὁμοῦ τῷ πηλῷ ᾑματωμένον καὶ περιμάχητον ἦν τοῖς πολλοῖς. »
« In breve l’acqua s’intorbidò e si corruppe, ma non venne meno la frenesia di berne, e più d’uno impugnò le armi contro un compagno, per raggiungere un sorso di quell’acqua dal sapore di fango, ed insieme di sangue. »
Tucidide, La guerra del Peloponneso VII 84

Da quella carneficina, a cavallo tra il territorio avolese e netino, ci tramanda Plutarco, furono eretti con le armature dei vinti dei trofei sugli alberi presenti tra le due sponde ripide del fiume; gli scampati invece, furono fatti prigionieri e portati nelle famose Latomie a Siracusa; alcuni prigionieri, dicono le fonti, ebbero la vita libera dall’inferno dei lavori forzati delle Latomie perché conoscevano qualche passo di qualche drammaturgo ateniese in voga.
Furono indette le feste Asinarie, dal luogo della vittoria, e il popolo siracusano se ne rallegrò del pericolo scampato.
La sorte di Nicia fu davvero triste: fu ucciso dagli strateghi siracusani nonostante il comandante spartano Gilippo lo avrebbe voluto portare con se a Sparta.

Alcuni eruditi locali e moderni sono sicuri che lo spirito di Nicia avrebbe disseminato per tutto il IV secolo a. C. (Part of the Avola Hoard – found with 300 4thC BC gold coins of Syracuse and Persia.Williams and Ogden 1994) monete tra le campagne avolesi, in ricordo di quella fuga: il ritrovamento di un super tesoro e una raffigurazione in una casa liberty avolese, oggi distrutta, sarebbero già storia, con la s maiuscola!

« E così Nicia finì col morire per una causa tale o vicinissima a questa pur essendo tra gli Elleni del mio tempo colui che meno meritava di andare incontro ad una tale brutta sorte essendo la sua condotta tutta solitamente indirizzata alla virtù »
(Tucidide, Guerra del Peloponneso, VII, 86)

Da wikipedia, voce Avola, visualizzato il 13/12/2017

Che fosse tutto partito, sia ieri sia oggi, da una questione di pelo nell’uovo, lo potremmo intuire da certi dettagli comici che navigano tra la storia vera e le storie di creduloni.
Wikipedia, dicevamo, ci informa che i due gemellaggi di “Trakai” e Montauban, che avrebbero dovuto portare oro, incenso e mirra in città, non sarebbero stati i primi. Ecco la notizia bomba:
nel 1987 (manca però alcun riferimento storico a riguardo, una delibera o quant’altro in allegato! Sarebbe bello appurare che non sia un banalissimo scherzo di qualche smanettone!), in piena era democristiana, ci sarebbe stato un “fantomatico” gemellaggio tra la città di Avola e Sparta!
Il fatto che nella moderna Sparta, non sia pervenuto nulla dell’antico splendore, nemmeno “le gambe delle sedie”, ci fa pensare che lo spirito del probabile gemellaggio era a passo con gli importanti ritrovamenti di Avola Antica: nemmeno le gambe delle sedie (sic!). Sembrerebbe un gemellaggio in cui si spera che gli ospiti non vengano mai a trovarci perché abbiamo finito “le sedie”.
Un ritorno alle nostre origini, quindi, prima della primigenia politica dei fatti e degli strafatti della grecità d’Occidente, tra generalissimi valorosi e odiosi tiranni, spettri e prigionieri, libertari e risoluti contro qualsiasi sottomissione persiana o ateniese, effeminati filosofi e temerari mutandoni hollywoodiani.
Questa è blasfemia! Questa è pazzia! Pazzia? No, tutto fa brodo: questa è Avola!

Messaggero di Serse: Se la vita del tuo popolo vale di più della tua totale disfatta, ascoltami bene Leonida; Serse conquista e controlla tutto quello su cui il suo sguardo si posa. La sua armata è tanto imponente da far tremare la terra al suo passaggio, tanto vasta che per abbeverarsi prosciuga i fiumi. Tutto ciò che Serse, il dio re richiede è questo: una semplice offerta di terra e acqua. Un segno della sottomissione di Sparta al volere di Serse.
Leonida: Sottomissione… Questo può essere un problema. Vedi, si mormora che gli Ateniesi si siano già rifiutati. E se quei filosofi, e se quegli effeminati hanno trovato tanto coraggio…

Artale’s day, tra scienza genealogia e araldica in memoria di Carlos

Da Esagononews

ARTALE’S DAY  “IL GIORNO DEGLI ARTALE”:
UNA PIZZA PER RICORDARE E NON DIMENTICARE L’AMICO CARLOS

MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE 2017 dalle ore 20,00 nel Ristorante-Pizzeria “Rustico” Via Santa Lucia 52 a cura di Ciccio Urso

DA CARLOS A MONICA ARTALE
L’attaccamento alla terra, alla famiglia, alle origini di una famiglia avolese con diverse ramificazioni in loco, in Italia e all’estero.

Paolo Artale e Marco Urso parleranno degli ARTALE tra scienza genealogica e araldica, a chi desidera conoscere la storia della propria famiglia e dei propri antenati, grazie alle fonti storiche e agli studi genealogici. A prescindere da una ricerca spasmodica della “nobiltà”.

Artale’s day

Con  la fenomenale partecipazione del poeta-cantastorie Sebastiano Artale, la chitarra di Antonino Artale e i canti di Liliana Calabrese.

Passate parola
Chiunque degli Artale è invitato a collaborare con aneddoti, storie di famiglia, poesie e ricordi.

La storia dell’evento

Incontrammo Carlos Arlale e la storia degli Artale prima di conoscere il nostro amico poeta-cantastorie Sebastiano. Carlos nel 2001 ci scriveva una e-mail dall’Argentina, e chiedeva aiuto. Ora arriva Monica, sua sorella per sapere delle sue origini. Ci piacerà con tanti Artale e, speriamo, con tanti che non si chiamano Artale, parlare di genealogia, araldica. Nel link le origini di questa piccola storia di paese, e il recupero storico del poeta dell’Ottocento Giuseppe Artale…
C’È GENTE, COME SEBASTIANO BASILE, COME LILIANA, COME CARLOS, COME… Noi, camminando, apriamo cammini e lasciamo traccia dei nostri passi…
Parleremo anche di Carlos Artale e di quel che accadde a partire dal 2001…
Per noi è stato come vivere in diretta un bel racconto di vita… Lo stiamo ancora interpretando!

 

Il pugno di case” di Avola nella scrittura di Teocrito Di Giorgio, le poesie, il teatro, le traduzioni

PROSSIMO APPUNTAMENTO DI LETTURE NELLA LIBRERIA EDITRICE URSO
IN VIA GIOVANNI HUSS N. 16 ad Avola (Sr)

Oggi domenica 8 ottobre dalle 17 alle 18,30 si parlerà ancora una volta ad Avola di Teocrito Di Giorgio e della sua opera, simbolo dell’avolesità nel mondo: “Il pugno di case”.
Non solo, ma anche delle sue poesie, della sua concezione del teatro e del suo teatro, delle sue traduzioni, nonché la relazione dell’Autore con la sua città:

La cittadina di Avola come personaggio: una spassosa Sicilia senza delitti d’onore, senza mafia, fuori degli abusati schemi della narrativa e del cinema”,
e i rapporti con l’Europa del suo tempo.

Si chiede di limitarsi a letture e di non dilungarsi troppo nella esposizione di opinioni personali.
CHIUNQUE può invitare CHIUNQUE, ingresso libero, senza tessere e quant’altro.

Per altre notizie vedi: http://www.libreriaeditriceurso.com/digiorgioteocrito.html

In un libro 28 testimonianze di pellegrini e camminanti

da: https://www.facebook.com/groups/123243464700633/
http://www.libreriaeditriceurso.com/public/santiago/forum/

In un libro 28 testimonianze di pellegrini e camminanti…
Riflessioni su dimensioni, stati d’animo e accadimenti oltre l’ordinario…
E loro esperienze lungo il Cammino…

VENERDÌ 5 MAGGIO 2017, dalle 19 alle 21
nel salone “Paolo VI” via Linneo n. 8 ad Avola (SR)

Il “Progetto” del “Forum dei pellegrini“, che sembrava un sogno al Convegno di pellegrini e poeti di Chivasso di dicembre del 2015, dopo un anno è diventato realtà.
In tutto sono ventotto le testimonianze incredibili raccontate per la prima volta tutte assieme, con la meraviglia e la sorpresa di persone il più delle volte non allineate ortodossamente con la fede tradizionale, o che hanno fatto fatica – non solo ad accettare l’eccezionalità di ciascuna di queste esperienze, ma anche a parlarne –, e che, tuttavia, hanno sentito la necessità di doverlo fare, non appena sono venuti a conoscenza della nostra iniziativa.
Sembra molto evidente, che questa nostra visitazione di esperienze su dimensioni finora poco conosciute tra camminatori debba aver necessariamente un seguito con altre edizioni più ampliate di questo stesso volume, o con altre iniziative a proposito.
Come direttore del Forum, e anche come editore, ringrazio quanti hanno preso a cuore il “Progetto”, nonché il pellegrino Fiorenzo Zerbetto, non solo per la preziosa collaborazione, ma per la gioia, che ogni volta mi ha dato, nel condividere ogni pagina, e ogni aspetto, di questo nostro piccolo capolavoro di autenticità.
Francesco Urso

A 72 anni dalla Liberazione – Da 70 anni una Costituzione da attuare

Da: https://www.facebook.com/groups/anpiavola/

È previsto per il prossimo martedì 25 aprile 2017 l’evento promosso dalla sezione A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Avola “A 72 anni dalla Liberazione – Da 70 anni una Costituzione da attuare” ad Avola, a partire dalle ore 9 in piazza Vittorio Veneto, poi alle ore 11 in piazza Umberto I.

Ancora una volta in modo autentico con poesie, testimonianze, articoli della Costituzione e canti partigiani.
sarà gradito il contributo di ciascuno di voi. Siamo quel che siamo dal 25 aprile del 1945, ma deve ancora cominciare l’attuazione di tanta parte della Costituzione più bella del mondo…
PARTECIPA!
INTERVIENI COME MEGLIO PUOI!

Vittoria, nasce l’associazione Liberty bene Unesco

17/12/2016 14:58
da: http://www.ragusanews.com/2016/12/17/attualita/vittoria-nasce-l-associazione-liberty-bene-unesco/73686

Vittoria – Si è svolta venerdì sera, in una sala “E. Giudice” gremita di cittadini interessati, la presentazione ufficiale dell’Associazione “Liberty Bene Unesco”. Ad aprire l’evento la Presidente, avv. Francesca Corbino, che ha ringraziato l’On. Francesco Aiello, dal quale è partita l’idea di costituire l’associazione, e ha sottolineato il fermento culturale che da anni è presente nella nostra città.  Dopo i saluti dell’assessore Daniele Scrofani, è stato il turno della dott.ssa Jolanda Scelfo, Consigliere Nazionale della Federazione Italiana Club Unesco, che ha evidenziato come la nostra città sia ricca di opere Liberty che vanno valorizzate e salvaguardate. L’arch. Vincenzo Pitruzzello ha quindi esposto una relazione sulla storia del Liberty siciliano, soffermandosi sulle peculiarità di quello vittoriese, mentre l’arch. Prof.ssa Carmela Canzonieri, docente dell’Università Kore di Enna, ha illustrato tecnicamente alla platea i dettagli liberty fotografati da Tony Barbagallo. Ha quindi preso la parola l’artista Giovanni Robustelli, che si è detto orgoglioso di far parte di un’associazione che valorizza il patrimonio culturale locale. A seguire, i saluti della Prof.ssa Rosaria Brullo, Presidente del Club x l’Unesco di Vittoria, al quale è stata conferita la carica di socio onorario, e della Dott.ssa Rosaria Giglio Diquattro, Presidente del Club per l’Unesco di Ragusa. Tra i momenti importanti della serata, va ricordato anche l’intervento dei ragazzi del FAI di Vittoria, coordinati dalle Prof.sse Titti Scavone e Alessandra Lo Piccolo, e dell’artista Laura Pietrantoni D’Andrea, che ha omaggiato l’associazione con un suo lavoro sul liberty. Presente in sala anche il Dott. Marco Urso di Avola, che ha donato materiale fotografico sul liberty, così come avevano fatto nei giorni precedenti anche il Dott. Ninni Cannata di Canicattini Bagni, che ha fornito fotografie realizzate dalla Dott.ssa Claudia Pantellaro, e il Dott. Michele Elia, Presidente dell’Associazione PANTA di Caltagirone, che ha inviato pregevoli scatti di Aldo Gattuso.1481983230-0-vittoria-nasce-l-associazione-liberty-bene-unesco

Al termine, si è svolto un rinfresco nel ridotto del Teatro Vittoria Colonna, grazie alla collaborazione dei ragazzi delle classi IV dell’Istituto Alberghiero di Vittoria, accompagnati dal Prof. Alescio, nel corso del quale era possibile ammirare le riproduzioni fotografiche realizzate da Tony Barbagallo e i disegni architettonici originali di due edifici liberty di Vittoria realizzati dall’arch. Giovanni Modica.

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