Un’altra occasione perduta per la città di Avola!, di Francesco Urso
IL MEDAGLIERE DEL GENERALE GIANGRECO VA ALLA CITTÀ DI SAGRADO (GO)
Altro che Borgo marinaro, altro che frivolezze amministrative e sudditanze varie dei tempi moderni in epoca di covid ad Avola!…
UNA NOTIZIA CHE CREDO VI POSSA FARE PIACERE…
Comincia proprio con le parole “Buonasera carissimi Liliana e Francesco Urso, dopo tanto tempo mi faccio viva per comunicarvi una notizia che credo vi possa fare piacere, ricordando con molta amicizia e gratitudine la vostra attenzione nei confronti di mio padre”.
È Pina Giangreco, ultraottantenne figlia del generale Francesco Giangreco, la professoressa che qualcuno ha avuto a scuola, e che sicuramente ricorderà.
Come Anpi (Associazione Nazionale partigiani d’Italia) di Avola ci siamo più volte occupati del generale, l’abbiamo apostrofato come “quello che salvò la vita al poeta Ungaretti sul Carso”, oppure come “Il generale che dopo l’8 settembre 1943 non volle passare né con La Repubblica di Salò né al servizio dei Tedeschi”.
Avola non è più la città di una volta, ma un piccolo villaggio di ex “campagnoli”, con laurea ed anche senza!
Con la perdita del medagliere, dato tra l’altro gratis dai familiari, si aggiunge un’ulteriore perdita che subisce questa città nella sua più totale indifferenza, dopo tutte le altre perdite che ha già avuto, come il prezioso materiale di Gaetano Apollo Gubernale dato alla Biblioteca di Siracusa, tutta la collezione di piante e di libri del botanico Giuseppe Bianca svenduto tra accattoni di vario genere, il tesoro di Avola che è collezionato a Londra, i ritrovamenti archeologici di ogni epoca depositati negli scantinati dei musei, le carrozze dei Modica, i cannoni ritrovati ad Avola, e così via…
Perché, poi, un bene dovrebbe restare in questa città?
Con queste teste e con questa gente?
Il danno nostro è per chi come me ci resta, e ci vive!
LE PRESENTAZIONI DI LIBRI SONO GLI UNICI AVVENIMENTI CULTURALI IN QUESTA CITTÀ!… Meno male che c’è il covid!
UNA CITTÀ SENZA INTELLETTUALI!
E quel che resta con noi, e attorno a noi, è tutta la degenerazione culturale che stiamo vivendo in diretta (altro che sviluppo culturale dell’ultimo periodo, di cui parla qualcuno!); qui, a dir il vero, siamo nello sfacelo più assoluto…
Scrive la figlia che il medagliere del padre andrà (ben accolto, si noti) nel piccolo Museo di Sagrado. L’atto di donazione è stato già firmato!
E che non ho saputo che inventare per non fare il militare?