Ritorno sul precedente tema circa un gemellaggio tra la città di Avola e la città di Montauban, di cui non ne ero personalmente a conoscenza.
Mi sono accorto che è stata pure inserita una piccola lista delle città gemellate su una barra laterale sul sito istituzionale della città di Avola (Trakų Rajono Savivaldybės, che i giornali hanno chiamato Trakai e Ville de Montauban), come la trasparenza e la civiltà ci impone.
Ringrazio chi ha pensato giusto inserire la lista sul sito istituzionale, come avevo suggerito.
Solo adesso ho ritrovato un bel articolo de La Sicilia del 28 agosto 2015 in cui si fa riferimento al rapporto di gemellaggio tra le due città estere, come seconda fase di un chiaro e preciso disegno di promozione turistica, economica e culturale della città.
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Non conoscendo il lituano e per quel poco che posso capire dal francese, ho trovato subito sul sito della città di Montauban la delibera in questione, datata il 28 ottobre 2014, al n. 208/10/2014 (http://www.montauban.com/uploads/files/anciennes_sources/deliberation/2014-10-28/208.pdf).
Ho scoperto, dal francese, che Avola e Montauban hanno avuto diversi contatti, ancora in atto da circa 90 anni. Uno tra i tanti, tra un famoso pasticcere di Montauban (Maison Pécou) e i produttori di Avola della famosa mandorla di Avola, per i confetti Avola:

Les èchanges existent depuis presque 90 ans. Un célèbre confiseur de Montauban (Maison Pécou) travaille avec des producteurs d’Avola qui le fournissent, entre autre, en amandes “Avola” (mondialement célèbres), pâte d’amande… il en découle la confection des dragées d’excellence que l’on sait. Les liens entre la Maison Pécou et le producteur d’amandes sont très forts et permanents.

Poco dopo, non riuscendo a trovare all’interno dell’albo pretorio la delibera sul sito del Comune di Avola, la riesco a beccare grazie a un motore di ricerca. E trovo un’impeccabile delibera made in Avola, approvata il 3 marzo 2015, ricca di informazioni storiche e turistiche giuste e precise (da p. 8 a p. 11 circa), compresa della delibera francese e delle traduzioni e che è qui visionabile: http://www.comune.avola.sr.gov.it/portal/wp-content/uploads/2015/03/c12-2015-03-3-cc12_03.03.2015.pdf

Dove cascano gli asinelli?
Nella delibera francese le sviste appaiono tutte nel loro splendore:

Au plan culturel, la Cité d’Avola, qui se situe dans le Val di Noto, est classée au Patrimoine de l’Humanité grâce à son plan d’urbanisme unique (hexagonal) présentant à chacun de ses angles, le long de son périmètre et à l’intérieur de celui-ci, de vastes places destinées à la population en cas de séisme (l’on dénombre 15 places). La ville, baroque, a été entièrement reconstruite après le tremblement de terre del 1696…
Schermata 2016-01-14 a 16.58.03Considerando il fatto che le descrizioni storiche della città di Avola erano impeccabili, mi domando da dove provengano quelle sviste francesi che qui correggo per loro informazione:

1) Patrimonio dell’Umanità (Unesco): Avola non ne fa parte né per la pianta esagonale né per il tardo barocco perché, com’è risaputo da tutti, alcuni amministratori in un passato non molto lontano, decisero di non presentarsi alla riunione organizzativa per le candidature, nonostante Avola fosse stata invitata proprio per le proprie bellezze e peculiarità architettoniche (vedi lista dei patrimoni dell’umanità in Italia: Città tardo barocche del Val di Noto 2002: http://whc.unesco.org/en/list/1024/documents/ e https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_patrimoni_dell’umanit%C3%A0_in_Italia#.C2.A0Sicilia). Attualmente la battaglia è entrarci attraverso Cavagrande del Cassibile!;
2) La ville, baroque, a été entièrement reconstruite après le tremblement de terre del 1696…:
la città non è barocca, visto che come Barocco, quello puro, comprende un periodo che va dalla fine del Cinquecento al 1650-1670, ma tardo barocca; il terremoto non fu nel 1696 ma come tutti sappiamo il 9 e l’11 gennaio 1693; infine, nella traduzione italiana è stata arbitrariamente inserita la traduzione di “città barocca, e in stile liberty” inesistente nella parte francese, che offre una visione di Avola sconosciuta agli amministratori di Montauban.

Per concludere in bellezza, sarebbe bello e sarebbe auspicabile vedere i cartelli stradali di ingresso nelle due città magari come quelli presenti a Montauban (in Francia hanno da aggiungere Avola), con i nomi delle città gemellate. Ad Avola basterebbe al già presente Benvenuti ad Avola, l’aggiunta di città del vino, del limone, della mandorla e poi sotto Città gemellata con Montauban (Francia) e Trakų Rajono Savivaldybės (Lituania).

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