Resoconto del secondo giorno di blocchi ad Avola. Lo striscione incriminato, i reali problemi e i soliti infiltrati

Si è molto detto riguardo lo striscione incriminato presente al blocco stradale della SS 115. A qualche politicante ha dato fastidio. Spiegheremo il perché ha potuto sconvolgere la sua coscienza. Soprattutto va spiegato che #AVOLAINLOTTA “UN HASHTAG COME MOVIMENTO” (vedi l’articolo su avolablog.it) in realtà è solo un HASHTAG e non un movimento. Spieghiamo cos’è un HASHTAG.

“Un hashtag è un modo per mettere in relazione contenuti simili e persone che parlano degli stessi argomenti.Hashtag è una convenzione che aiuta le community per l’aggiunta di un contesto e metadati ai tweets e si crea semplicemente anteponendo una parola con un cancelletto: # hashtag”.
(da http://blog.digichat.it/hashtag-twitter.htm)

Un movimento organizzatore delle giornate esiste già e non c’era bisogno di un altro.

Le voci a riguardo, come sempre, sono contrastanti. Ma un quadro è possibile abbozzarlo.
Ieri è giunta notizia di probabili infiltrazioni di persone di Forza Nuova. Subito è stato smentito un possibile coinvolgimento dei manifestanti presenti al blocco e solidali con il movimento dei Forconi anche su Twitter e Facebook. Ma altre notizie sono trapelate. Negli altri blocchi la presenza delle infiltrazioni e i comizi (vedi giorno 15 dicembre a Ct, comizi a Modica) c’è stata quindi era possibile delineare la situazione.
Ecco il piano: “I militanti forzanovisti di Palermo” – ad esempio – “che saranno presto seguiti dagli altri nuclei presenti in Sicilia, hanno affisso, dopo aver incontrato alcuni esponenti dei movimenti in lotta, nei pressi dell’ingresso dell’autostrada per Catania, alcuni eloquenti striscioni per esprimere il proprio sostegno alla lotta di popolo in atto”.

Ecco la smentita del movimento dei Forconi da facebook: “UNA VOLTA PER TUTTE: Forza nuova come altri movimenti possono rivendicare vicinanza, Fiore li può sostenere ma voi NON VI fermate ad alcuni articoli e Fb. Basta andare tra gli agricoltori per capire. La politica è molto lontana, i siciliani sono tutti disillusi. I loro padri erano comunisti, loro non sono niente, SOLO INDEBITATI. Sono contro Lombardo e la giunta regionale, CONTRO QUESTA CLASSE POLITICA CHE DA 50 ANNI HA FATTO SOLO DANNI AL NOSTRO AMATO PAESE. Non c’è solo Ferro, accanto ad uno che si mette alla testa del movimento ce ne sono migliaia che con le rivendicazioni non ci pagano i debiti e quindi se ne fottono”.

La cosa che lascia un po’ perplessi è invece: se le manifestazioni devono essere libere manifestazioni dei lavoratori senza strumentalizzazioni politiche, perché vari personaggi, e non il povero e indebitato lavoratore, prendono parola?
Perché il microfono viene dato a quella politica che si vuole combattere? Perché non possiamo sapere le reali rivendicazioni dei braccianti, agricoltori, contadini? Parleranno la nostra stessa lingua, eppure nessuno li fa parlare perché i comizi sono più chic, più rumorosi.
E come mai nel blocco di Avola certi tipi cercano di prendere parola con la scusante di rappresentare i disoccupati di qualche mestiere? E soprattutto perché dopo che ha fatto il comizio, a chi lo contesta li chiama “figli di papà”? Un conto è dare vicinanza alla lotta, un conto è programmare i comizi politici in ogni blocco. La gente comune, credo, si è avvicinata ai blocchi con spirito iniziale molto diverso dal sentire comizi. I furbetti, poi anche fasci, sono sempre ovunque. Un conto è cercare di cavalcare l’onda, un conto è non cavalcarla affatto. Io sicuramente non voglio cavalcarla e non userò forconi e stellette per rivendicare i miei diritti.
So solo che la gente, che noi non stiamo ascoltando tuttora, non ha bisogno di simboli né di un leader che coordini il tutto (vicino all’Mpa come dicono le fonti? Io me lo ricordavo con FI!). Non c’è bisogno di visibilità a tutti i costi e di creare scalpore. Quel telegiornale non ne ha parlato, i telegiornali nazionali neppure – dicono in molti. Perché dovrebbero parlarne? Soprattutto: chi se ne frega che ne parlino! Sono convinti che più se ne parla, più cambieranno i problemi. Forse. O forse no. Ieri hanno commemorato i Fatti di Avola. Oggi si cerca lo stesso scalpore e lo stesso prezzo di sangue? No, la gente avrebbe bisogno di trovare una risoluzione ai problemi giornalieri. Non interessa che la “rivoluzione culturale (culturale de che?!)” arrivi a Roma, in Egitto o in Finlandia. Bisognerebbe cercare di trovare soluzioni e proposte per il futuro di chi non arriva a fine mese, senza demagogia, che ce n’è a chili, né finta apoliticità e apartiticità e poi tutti schierati politicamente e apartiticamente. Poi l’apartiticità oramai è la moda del 2012. I partiti sono presenti e come. La politica è nell’aria e si taglia a fette. I problemi della gente, purtroppo, rimangono. Con la Sicilia è più bello lo striscione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(Prima foto da Avolablog.it; seconda foto di Marco Urss; terza foto di Rumba Mientos)

2 Risposte a “Resoconto del secondo giorno di blocchi ad Avola. Lo striscione incriminato, i reali problemi e i soliti infiltrati”

  1. bhè, qualsiasi cosa accada, a prender la parola è solitamente l’ideatore, per una serie di motivi tra l’altro… in primis è solitamente uno dei pochi ad avere le idee ben chiare,e poi… insomma diciamola tutta nn tutti siamo bravi oratori… e ok… magari chi prende la parola ha già fatto qualche comizio ed ha superato da un pò il “panico da palcoscenico”, ma… ragazzi questa è la protesta di tutti… non certo solo la protesta dei forconi!!! dovremmo tutti unirci a loro contro i sopprusi e i cospicui privilegi dei politici… ” NON UNA LOTTA DI PARTITO, NON UNA LOTTA PER LA POLITICA, MA CONTRO LA POLITICA”…non banalizziamo quello che nn tutti hanno il coraggio di fare… è comodo starsene a casa a sparare sentenze, magari da un confortevole divano e con la stufa a “palla”!!!
    Chi sta giorno e notte a manifestare, sotto la pioggia, al freddo e al vento non lo fa di certo a scopo di lucro… ma lo fa perchè è INCAZ***O!!! Non è certo attaccandoci l’un l’altro che risolveremo il problema, anzi…e quindi vi dico : . Ciao 😉

  2. … e quindi vi dcico: <Se considerate questa protesta subdola e mendace… allora criticatela, ma che sia una critica costruttiva; se considerate questa protesta troppo pacifica e volevate i "calci nel sedere"… allora disdegnatela, ma che siate voi i facinorosi… se considerate questa protesta fondata su ideali "sbagliati"… allora additatela, ma che siate voi a prender posizione… e se mettete tutto quest'impeto nel giudicare malsani gli ideali e la protesta dei forconi, si presuppone che voi ne abbiate di "sani e giusti"; si presuppone che voi abbiate la soluzione… allora perchè non fate partecipi anche noi???

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